Dopo anni di lavoro sul campo, confronto e osservazione, arriva un segnale importante per chi fa musica dal vivo in Emilia-Romagna: la Regione ha istituito un elenco ufficiale dei locali che rispondono a criteri precisi di qualità, continuità e impegno nella promozione della musica contemporanea originale.
È il risultato concreto di un percorso condiviso, partito da una mappatura realizzata dall’Osservatorio regionale dello spettacolo insieme a KeepOn LIVE, e proseguito con un dialogo diretto tra istituzioni e rappresentanze del settore. Un confronto che ha portato a una modifica sostanziale della legge regionale n. 2 del 2018, introducendo per la prima volta strumenti specifici di riconoscimento e sostegno per i locali di musica dal vivo.
Chi potrà accedere a questo elenco? I Live Club con sede in Emilia-Romagna attivi da almeno tre anni, con una capienza tra 75 e 1.500 persone, e che dimostrano una programmazione costante e strutturata: almeno 20 spettacoli negli ultimi 12 mesi (gratuiti o a pagamento), oppure almeno 10 concerti a pagamento di musica contemporanea originale dal vivo. Ma non solo: l’apertura degli spazi per almeno sette mesi all’anno e la presenza di adeguate dotazioni tecniche sono altri elementi fondamentali.
Questa nuova disciplina non è solo una questione burocratica. È un passo decisivo per riconoscere il valore culturale, sociale ed economico dei Live Club, troppo spesso ignorati nei percorsi istituzionali. Significa dire, nero su bianco, che esistono spazi che meritano di essere sostenuti perché alimentano la creatività, creano comunità, generano lavoro e fanno parte a pieno titolo del tessuto culturale della regione.
“Come KeepOn LIVE, siamo orgogliosi di aver contribuito al percorso fornendo strumenti di analisi e criteri di riconoscimento già consolidati a livello nazionale, adattati alle specificità del territorio regionale. Questo modello inclusivo e sperimentale apre la strada a politiche strutturali e sostenibili per il futuro dei live club, riconoscendone il ruolo strategico nello sviluppo delle comunità e nella filiera musicale contemporanea. Un ringraziamento sentito va all’assessora Gessica Allegni e alla Direzione del servizio cultura e giovani Regione Emilia-Romagna per la visione e il costante dialogo instaurato con gli operatori del territorio: un approccio che dimostra quanto la co-progettazione poggiata su studio e dati di settore possa diventare leva concreta di innovazione culturale.” dichiara Federico Rasetti di KeepOn Live.
“E’ il primo provvedimento di questo genere in Italia e ha anche un carattere sperimentale, soprattutto per ciò che riguarda i criteri– spiega l’assessora regionale alla Cultura, Gessica Allegni-. Si tratta di un ambiente caratterizzato da locali di tipologie anche molto diverse, e in questa prima fase abbiamo privilegiato un approccio ‘inclusivo’. La Regione riconosce la musica come strumento di formazione culturale, aggregazione sociale e sviluppo economico, capace di contribuire alla crescita delle persone e delle comunità e di sostenere una strategia di sviluppo intelligente, sostenibile”.